9.08.2008

Sempre in UK, chissa' per quanto ancora?

Eccomi di ritorno sul mio blog. Da quando ho lasciato Pechino sono troppo preso per tornare spesso. 
Devo dire che in questo ultimo periodo la pesantezza britannica si fa sentire. Mi sembra di aver fatto un ritorno al passato. Il lavoro e' lo stesso che avevo prima di lasciare l'Inghilterra per andare in Cina. L'ambiente lavorativo e la sua pensantezza, lo stesso. Ci ho provato sinceramente a migliorare la mia situazione in Inghilterra, ma i miglioramenti sono durati pochi mesi. Questa terra poi e' molto pulita e tutti vanno ordinati al lavoro ma e' solitaria , ci sono barriere qui, che da una parte ti difendono dall'altra ti tengono lontano dalla realta'. Un po' come quel cane che e' stato in gabbia per tanto tempo, tanto arreso alle sbarre non si cura del fatto che la porta della gabbia e' aperta e che puo' uscire. Quel cane e' anche un po' impaurito. 
Ecco, quella paura pero' in tutto questo girare mi rimane. Mi avvio verso la mezza eta' e mi sento ancora come un ragazzotto che gira. Al contrario di quel ragazzotto pero' ho molti pensieri per la capa.. Ho una moglie e voglia di avere una famiglia ma mi sento cosi' spaesato da queste parti. Ma come faccio a far crescere i miei bambini in questo lato del mondo? 
Mi sembra che per tornare in Italia mi devo togliere il diritto a crescere. Il diritto ad un po' di autonomia da un sistema del lavoro che e' ancora feudale. Qui in Inghilterra io e mia moglie saremo sempre di secondo livello, dopo i britannici. Ancora vengo assunto perche' parlo italiano e perche' ho esperienza, ma a questi per spiegargli l'esperienza che ho fatto in Cina non e' certo facile.
Inoltre e' veramente una paranoia certe volte. Io non scherzo, ma questi analizzano tutto. Gli inglesi sono uno tra i popoli piu' ricchi del mondo e si fanno una paranoia continua della recessione in atto. Non vedono luce alla fine del tunnel, niente. Al contrario in Cina i cinesi che si trovano in condizioni ben peggiori sono ancora sorridenti e guardano al futuro in modo positivo. Anche i piu' disperati, nei tempi pazzi di Blair hanno dato fondo al sistema. Anche chi non poteva risparmiare i soldi acquistava casa. Nesuno se ne preoccupava piu' di tanto. Hanno ballato a lungo divertiti dal guadagno facile. Ora sono in recessione come e forse peggio degli Stati Uniti e si lamentano che le cose non vanno bene. Il problema nel quale si ritrovano e' in larga parte dovuto allo sperpero degli anni precedenti. Ma c'e' poco da fare. Ho poi notato che sono bravissimi ad analizzare, ma con la laurea in politica economica che mi ritrovo gia' 3 anni fa sapevo che l'inflazione sarebbe cresciuta come non mai, effetto delle dinamiche internazionali e della saturazione della globalizzazione che deve trovare nuovi spazi; ecco, sono bravissimi ad analizzare dicevo ma non sono capaci a vedere lontano, o almeno se lo fanno non lo fanno sapere sulla BBC :-). La BBC e' oro in confronto alla RAI che io butterei nella spazzatura, ma la BBC deve ancora crescere..cosi' come il popolo britannico...e il sottoscritto.
Ora ho anche scoperto che se un'azienda vuole assumere uno straniero extra-UE deve avere una licenza. Tempo fa il primo ministro Gordon Brown se ne usci' con una spiacevole frase "British Jobs for British People"..e anche se poi seguirono rettifiche, fa pensare tanto a come stanno andando avanti le cose in questo mondo. In Italia invece che creare opportunita' per una immigrazione qualificata si mantiene un sistema di controllo dell'immigrazione che sembra un girone dell'inferno di Dante e non si guarda oltre lo steccato. Ci sono ingegneri cinesi, indiani, ecc, che sarebbero pronti a lavorare per l'Italia e a pagare le tasse per il beneficio di tutti ma noi siamo fessi, ci pigliamo solo l'immigrazione disperata.