9.17.2009

Ri-ritornato

I fatti sono che son passati 11 mesi dall'ultimo post. Il mondo gira, noi pure non ci fermiamo mai. E io tra Facebook, Linkedin, email, telefonate ho finto per non dedicare tempo al mio blog.
Amici "del sangue" trascurati. Mi dispiace.
La crisi economica e' dura ma sopravviviamo. Qui, Cina o chissa' dove mi chiedo qualche volta e sono ancora qui in UK.
Ho le prove, la nostra generazione non sta tanto meglio della precedente, anzi, si porta il rischio di perdere tutto in un soffio. E' quello che mi fa male di piu'. Ho voglia di un po' di quiete, la "quiete marina". Questo balenare in burrasca sembra fatto per le mie penne, ma sono stanco. Cosi' mi e' venuto in mente quel paio di volte che ho fatto una pausa, anche per pochi giorni, anche solo per andare dal dentista. Tornai nella citta' dove sono cresciuto, per andare dal dentista. E questa canzone di Vasco Rossi che mi rilassava: Io no. Quei pochi giorni nel break di un periodo pieno di stanchezza, anche se tra i trapani del dentista, mi fecero bene o meglio mi servirono propio.. Ricordo la sensazione che tutto quello che aveva importanza in fin dei conti fosse stato sempre li. Facile da acchiappare. Riconoscere strade, odori, persone, anche il buio della sera senza avere paura. E poi ritornai in Inghilterra e da li a poco il piu' grande salto, la Cina.
Quella sensazione pero' non mi tradisce, la canzone Io no, di Vasco Rossi e' ancora li... Mi piacerebbe anche di trasmettere le stesse sensazioni a chi mi sta vicino.. non sempre ci riesco. Il fatto e' che questo continuo girare ti porta a guardare il mondo in modo anonimo. Il mondo a volte fatto di oro, di marmo, di facce che sorridono perche' al lavoro. Specialmente qui in Gran Bretagna. Riconosci anche il DNA dei volti, ritrovi la stessa faccia in altre mille facce, chissa' di quale antenato scatenato. Sembra avere piu' significato lui che quelle persone che avvicini.
La spinta a "migliorarsi il cv" e a migliorare la proprieta' ci ha un po' accecato tutti. E se non vediamo, non ci rendiamo conto. Non ha senso ma continuiamo.



10.22.2008

Per mia madre - Non farti cadere le braccia (E. Bennato)

L'entrata è sempre quella, ma portiere io non ti conosco io che vivevo qui io che ormai scordare più non posso... dalla cucina una voce cara mia madre che mi dice: Non farti cadere le braccia, corri forte, va più forte che puoi. Non devi voltare la faccia, non arrenderti né ora né mai! Su per le scale buio ma la luce corre dentro agli occhi sono un bambino io con ancora i graffi sui ginocchi dalla cucina una voce cara mia madre che mi dice: Non farti cadere le braccia, corri forte, va più forte che puoi. Non devi voltare la faccia, non arrenderti né ora né mai! Non so... non so... se ti è capitato mai di dover fare una lunga corsa ed a metà strada stanco dire a te stesso "adesso basta!" Eppure altri stan correndo ancora intorno a te... e allora Non farti cadere le braccia, corri forte, va più forte che puoi. Non devi voltare la faccia, non arrenderti né ora né mai! Non puoi fermarti ora No, no, no, no, no, no, no Lo so ti scoppia il cuore, dici anche di voler morire, dici è meglio che correr così, ma no, non puoi fermarti, non farti cadere le braccia, no, no, no... non devi voltare la faccia, non arrenderti né ora né mai!

Un giorno Credi..

un giorno credi di essere giusto e di essere un grande uomo in un altro ti svegli e devi cominciare da zero situazioni che stancamente si ripetono senza tempo una musica per pochi amici come tre anni fa a questo punto non devi lasciare qui la lotta e' piu' dura ma tu se le prendi di santa ragione insisti di piu' sei testardo questo e' sicuro quindi ti puoi salvare ancora metti tutta la forza che hai nei tuoi fragili nervi quando ti alzi e ti senti distrutto fatti forza e va incontro al tuo giorno non tornare sui tuoi soliti passi basterebbe un istante mentre tu sei l'assurdo in persona e ti vedi gia' vecchio e cadente raccontare a tutta la gente del tuo falso incidente mentre tu sei l'assurdo in persona e ti vedi gia' vecchio e cadente raccontare a tutta la gente del tuo falso incidente eh ehdel tuo falso incidente eh eh

Vendero' di Edoardo bennato (Caro Franz ora sono dall'altra parte della vetrina!)

Vendero’ le mie scarpe nuove
Ad un vecchio manichinoP
er vedere se si muoveS
e sta fermo
O se mi segue nel cammino.
Vendero’ il mio diploma
Ai maestri del progresso
Per costruire un nuovo automa
Che dia a loro piu’ ricchezza
E a me il successo.
Ai signori mercanti d’arte
Vendero’ la mia pazzia
Mi terranno un po’ in disparte
Chi e’ normale
Non ha molta fantasia.
Raffaele e’ contento non ha fatto il soldato
Ma ha girato e conosce la gente
E mi dice: stai attento che resti fuori dal gioco
Se non hai niente da offrire al mercato.
Vendero’ la mia sconfitta
A chi ha bisogno
Di sentirsi forte
E come un quadro che sta in soffitta
Gli parlero’ della mia cattiva sorte.
Raffaele e’ contento non si e’ mai laureato
Ma ha studiato e guarisce la gente
E mi dice: stai attento che ti fanno fuori dal gioco
Se non hai niente da offrire al mercato.
Vendero’ la mia rabbia
A tutta quella brava gente
Che vorrebbe vedermi in gabbia
E forse alloraMi troverebbe divertente

Cara Mamma, spero che anche se piove molto da quelle parti poi spunti spesso dal cielo un bel giorno come questo.

Paralisi e cecita' della felicita'

Inizio ad avere bisogno di qualcuno con cui parlare. In questo ultimo periodo ho delle strane sensazioni. Mi sento perso e senza obiettivi. Un po' triste devo dire. Per esempio l'altro giorno stavo vedendo alla televisione un documentario sul lavoro delle ambulanze. Ad un certo punto vanno a soccorrere una signora anziana. Non riusciva piu' a rialzarsi a casa, era caduta lei e il carrellino sul quale si appoggia per passeggiare, e al quale aveva attaccato troppe borse di plastica con varie cianfrusaglie dentro. Una ripresa delle spalle un po' curve e dei capelli disordinati mi ha fatto tanto pensare a mia madre. Mi dispiace che mia madre vive sola. Contornara da amiche ma pur sempre con tutta la famiglia lontana. Sorella, fratelli, e anche una storia familiare pesante. I figli in altre citta' o paesi. Mi dispiace davvero, mi fa tristezza che una persona anziana come lei (mia madre!) debba sentire sulle proprie spalle tanto peso della globalizzazione. Lo so che lei e' contenta se son contento io ma non e' poi cosi' vero, basta leggersi i post precedenti. Mi dispiace stia sola, ma non so che posso fare. Oltre a chiamarla al telefono e visitarla di tanto in tanto. Ora ancora si tiene ma chissa' piu' in la, chissa' come si sentira' se magari avra' bisogno del mio aiuto quotidiano. E' veramente triste, puo' avere anche tutto il supporto ospedaliero ma la lontananza rende queste cose piu' pesanti.
Penso poi che questi pensieri mi stiano venendo da un po' di tempo a questa parte anche perche' ho perso la bussola, non ho grossi obiettivi a medio e lungo termine e mi sento come se non avessi nemmeno tanto tempo a disposizione nel mio futuro. Una specie di ansia del non voler piu' sbagliare, il sentire che forse non ho piu' tanto tempo a disposizione per sbagliare. Ma non so nemmeno io. Sento i miei limiti, preso dalle tante idee e sogni delle decadi passate ora sinceramente combatto tra il realismo di oggi i sogni di ieri e il futuro del quale so benissimo ho pochissimo controllo.

ppffff

Mi ritrovo spesso a pensare che significato ha quello che sto facendo. La mattina mi alzo, faccio la barba e a volte raso i capelli, doccia, mi vesto, badge aziendale alla cintura e telefonino in tasca. Si parte, in viaggio per l'ufficio. Mi aspetta una capa francese che non sa nulla della vendita e che vuole sempre giudicarmi in negativo. Non le piacciono le persone diverse da lei. E' vero non ho la classica personalita' da venditore ma io che ci posso fare? E mi dice pure: "sai, tu sei negativo, no anzi, e' la tua personalita'". E che dovrei dire? Mi sentissi un po' piu' libero da questo mondo fatto di soldi, l'avrei gia' mandata a quel paese. Ma che discordi sono questi che fa lei di continuo. Io i risultati li ho fatti ma sembra veramente una lotta di personalita'. In queste aziende che sbandierano la diversita' come un valore, poi ti ritrovi qualcuno come lei che ti rovina veramente la salute, li ad un metro ad ascoltarti le telefonate a dire come fare e poi non sa nemmeno di cosa parla. Che desiderio di mandarla a quel paese, ma mi tengo stretto tutto che ancora non ho trovato un altro lavoro, anzi, non mi va nemmeno di trovarne un altro, sempre a fuggire da sti matti.
E' ora che mi merito di fare qualcosaltro seriamente. Accettai questo lavoro tanto per contiuare a campare a me e la mia famiglia ma lo stress ora e' troppo e non basta essere comprensivi e pazienti con dei matti come loro. Il lavoro non mi piace ed un altro diverso non arriva o non riesco a prenderlo. Fino a che potro' tirare? Non molto a lungo e ora sono stanco tanto.

9.08.2008

Sempre in UK, chissa' per quanto ancora?

Eccomi di ritorno sul mio blog. Da quando ho lasciato Pechino sono troppo preso per tornare spesso. 
Devo dire che in questo ultimo periodo la pesantezza britannica si fa sentire. Mi sembra di aver fatto un ritorno al passato. Il lavoro e' lo stesso che avevo prima di lasciare l'Inghilterra per andare in Cina. L'ambiente lavorativo e la sua pensantezza, lo stesso. Ci ho provato sinceramente a migliorare la mia situazione in Inghilterra, ma i miglioramenti sono durati pochi mesi. Questa terra poi e' molto pulita e tutti vanno ordinati al lavoro ma e' solitaria , ci sono barriere qui, che da una parte ti difendono dall'altra ti tengono lontano dalla realta'. Un po' come quel cane che e' stato in gabbia per tanto tempo, tanto arreso alle sbarre non si cura del fatto che la porta della gabbia e' aperta e che puo' uscire. Quel cane e' anche un po' impaurito. 
Ecco, quella paura pero' in tutto questo girare mi rimane. Mi avvio verso la mezza eta' e mi sento ancora come un ragazzotto che gira. Al contrario di quel ragazzotto pero' ho molti pensieri per la capa.. Ho una moglie e voglia di avere una famiglia ma mi sento cosi' spaesato da queste parti. Ma come faccio a far crescere i miei bambini in questo lato del mondo? 
Mi sembra che per tornare in Italia mi devo togliere il diritto a crescere. Il diritto ad un po' di autonomia da un sistema del lavoro che e' ancora feudale. Qui in Inghilterra io e mia moglie saremo sempre di secondo livello, dopo i britannici. Ancora vengo assunto perche' parlo italiano e perche' ho esperienza, ma a questi per spiegargli l'esperienza che ho fatto in Cina non e' certo facile.
Inoltre e' veramente una paranoia certe volte. Io non scherzo, ma questi analizzano tutto. Gli inglesi sono uno tra i popoli piu' ricchi del mondo e si fanno una paranoia continua della recessione in atto. Non vedono luce alla fine del tunnel, niente. Al contrario in Cina i cinesi che si trovano in condizioni ben peggiori sono ancora sorridenti e guardano al futuro in modo positivo. Anche i piu' disperati, nei tempi pazzi di Blair hanno dato fondo al sistema. Anche chi non poteva risparmiare i soldi acquistava casa. Nesuno se ne preoccupava piu' di tanto. Hanno ballato a lungo divertiti dal guadagno facile. Ora sono in recessione come e forse peggio degli Stati Uniti e si lamentano che le cose non vanno bene. Il problema nel quale si ritrovano e' in larga parte dovuto allo sperpero degli anni precedenti. Ma c'e' poco da fare. Ho poi notato che sono bravissimi ad analizzare, ma con la laurea in politica economica che mi ritrovo gia' 3 anni fa sapevo che l'inflazione sarebbe cresciuta come non mai, effetto delle dinamiche internazionali e della saturazione della globalizzazione che deve trovare nuovi spazi; ecco, sono bravissimi ad analizzare dicevo ma non sono capaci a vedere lontano, o almeno se lo fanno non lo fanno sapere sulla BBC :-). La BBC e' oro in confronto alla RAI che io butterei nella spazzatura, ma la BBC deve ancora crescere..cosi' come il popolo britannico...e il sottoscritto.
Ora ho anche scoperto che se un'azienda vuole assumere uno straniero extra-UE deve avere una licenza. Tempo fa il primo ministro Gordon Brown se ne usci' con una spiacevole frase "British Jobs for British People"..e anche se poi seguirono rettifiche, fa pensare tanto a come stanno andando avanti le cose in questo mondo. In Italia invece che creare opportunita' per una immigrazione qualificata si mantiene un sistema di controllo dell'immigrazione che sembra un girone dell'inferno di Dante e non si guarda oltre lo steccato. Ci sono ingegneri cinesi, indiani, ecc, che sarebbero pronti a lavorare per l'Italia e a pagare le tasse per il beneficio di tutti ma noi siamo fessi, ci pigliamo solo l'immigrazione disperata. 
 

10.29.2007

Cordinate Britanniche

Sono ritornato? Dove, direte voi. Sono in Inghilterra. Ho lasciato la Cina, non si puo' certo dire definitivamente. Fa impressione vedere che l'ultimo post risale a febbraio ma da allora, malgrado le buone intenzioni, sono stato presissimo con la mia vita che cambiava.
Lavoro, Casa, Patria, non so quale sia importante di piu' ma certo che ai giorni d'oggi non sembrano non essere certezze come prima.
Insomma che questo post valga come ritorno online e come il nuono inizio con diverse coordinate..!

2.22.2007

Sono tornato! Claustrofobia internet!

Si e' vero! Non scrivo da tempo su queste pagine. Tra i motivi sicuramente il blocco del mio sito ad opera del Great Firewall of China. Ovvero, da qui non riuscivo ad accedere, nemmeno coi normali sistemi che utilizzano tutti per aggirare i "posti di blocco" in vigore.
Inoltre, c'e' stato un blocco pressoché totale di internet per un lungo mese dopo il terremoto vicino alla costa di Taiwan dove passano la maggior parte di cavi che trasportano il traffico internet della Cina con il resto del mondo. Ecco, la Cina, da bravo paese in via di sviluppo, il backup non ce l'aveva, il Giappone e la Corea invece si.
La sensazione era quella di eta' della pietra ed isolamento. Anche mandare una email un dramma, telefonate impossibili nella maggior parte dei casi. Anche tra telefoni normali. E qui qualche amico cinese mi ha detto "e' una ottima opportunità' per prepararsi per un'emergenza..". Ovvero questo la dice lunga su quello che qui sono pronti a mandare giù' senza lamentarsi..
Si e' salvato chi passa il traffico attraverso reti preparate al disaster recovery. Ma a quanto pare anche aziende come Microsoft hanno avuto difficolta' e hanno dovuto adottare misure di "emergenza". Insomma, io mi lamento, ma certo e' che ora si viaggia alla velocità' di prima del terremoto e che se succedeva in paesi piu' arretrati probabilmente le cose avrebbero molto peggio.

A chi legge in giro per internet di certo ha potuto notare che non sono stato con la "tastiera in mano" e che ho continuato a scrivere i miei pensieri sulla Cina.

Insomma, bentornati e visto la sofferenza di questo ultimo periodo credo che scrivero' molto nei prossimi giorni. Stay tuned.